Opera dalla splendente vivacità cromatica nella quale la luce abbraccia ogni cosa… si espande nello spazio… sottolinea i volumi… suggerisce impalpabili emozioni di vibrante armonia. Romano Bertelli sottolinea atmosfere di appagante silenzio, di preziose “essenze” naturali; suggerisce echi di lontane, mai dimenticate presenze, di arcani… magici momenti di solare “comunità”!
Vitalina Altafini
…Un “quotidiano” silenzioso, appartato, anima i quadri di Romano Bertelli. Entro schermi e pareti ideali, s’innestano oggetti, atmosfere, elementi di un amata natura. “Interni” ed “esterni”, quinte, finestre rapportate ai ricordi, alle forme, ai colori di una ripercorsa “realtà” trovano nella pittura di Romano Bertelli gli echi di una insostituibile felicità narrativa. Lo scorrere di un comunicativo concreto racconto fatto di pronti tramandi cromatici e vigilati equilibri “tonali”, di puntuali richiami veristici e pause di un intimo e vigilato lirismo…
Luciano Bertacchini
La pittura di Romano Bertelli è semplice. Semplice non facile! E ciò da sempre. L’ho visto dipingere gli arenili del Po, con le erbe pittoricamente rese nella maniera più sensibile, e le colline con colori contrastanti e “legati”, morbidi e vivaci. Zone stagliate e indefinite di un unico quadro che continua, come una corsa a braccia alzate, libera da pesi. Nei meandri delle forme e dei colori… Anche ora, la sosta, in questa corsa verso l’ideale, è la contemplazione di “uno scorcio di case” che hanno troppo vissuto, oppure “una natura morta” amica, che cattura l’animo come un adagio di grande suggestione…
Giorgio Gandini
Una caratteristica che si riscontra nella pittura di Romano Bertelli, conferendole un’intensità che affascina, è la capacità della glorificazione della natura sensibile, dell’esaltazione delle cose; una capacità inconsueta che riunisce la concretezza della realtà con l’impalpabilità del sogno.Al livello più immediato ciò dà luogo a quella coincidenza dell’amore del visibile, del rispetto del concreto e dell’amore dell’invisibile e dell’eterno.L’Artista, predilige spazi nei quali i colori cercano una motivazione profonda, un accordo intimo fra la forma e il contenuto, consentendo ad ogni cosa esistente di rivelare la sua essenza, la sua primordiale verità, l’anima delle cose! Conquista iridescente mutevoli e incantevoli rarefazioni attraverso l’impatto dei colori, quasi a voler dar un’anima poetica alle sue visioni.È motivo di grande compiacimento poter affermare serenamente che Romano Bertelli è una presenza suggestiva, apprezzata e singolare, nel variegato universo della pittura italiana contemporanea.La sua è una pittura classica per l’equilibrio e la purezza dello stile e soprattutto per la presenza in essa di qualcosa che si sottrae alla contingenza dei periodi e delle mode, al gusto contemporaneo della sperimentazione esasperata e dell’eccesso, per la capacità di collocare ogni segno e ogni sfumatura nel punto esatto, mirabilmente, per una esigenza di armonia essenziale e di grazia.Le pitture di Romano Bertelli sono rasserenanti, infatti sono rimossi ogni disagio e ogni senso di colpa e del terribile, è rimossa la lacerazione del soggetto e l’irrimediabile frustrazione: predilige l’artista ispirare fiducia, magnificando la presenza della grazia che è nelle cose create.
Isidoro Giannetto
Rincuora visitare le opere di Romano Bertelli dove le cose stanno al loro posto, le vicende sono serene e la vita si snoda con molta quiete e senza indolenza e l’Artista accompagna con gentilezza nei giardini festosi del presente e nei paradisi dei ricordi. Memorie, riflessioni e meditazioni ispirano le opere e auspici per la penetrazione della verità vitale delle cose, malia e fascino intensi e sensibili per la rievocazione dell’uomo e la visitazione delle stagioni della natura; straripa apprensione per l’essere dei tempi moderni, intrigati e complessi, sovente lesivi dell’unità del corpo sociale, sovente ostili ai beni di tutti.Il simbolismo di Romano Bertelli non è sogno ambiguo, né evasione dall’esistenza quotidiana: è auspicio e riaffermazione che il fascino del creato, vera lode di Dio, attrae e racchiude nel suo cerchio magico, l’esistenza di tutti.
Isidoro Giannetto
La spalliera della sedia vuota ostenta l’attesa. Un senso di silenzio seducente e straordinario si legge nella profondità spaziale e nel valore cromatico. Segnali meditati, profondamente vissuti, forse intensamente sofferti. Le immagini si percepiscono immediatamente ed è accessibile il raccoglimento, le cose presenti si mostrano allo sguardo annoiato e con discrezione, in un silenzio reso amico e propiziatorio da un bisbigliare che si fa avvertire e che tarda a manifestarsi, che non avanza.È prezioso imparare ad ascoltare, per capire quante cose potrebbero meglio non essere dette. Il silenzio è ricco. Non importa che la tavola sia già imbandita. Dopo l’attesa, al termine della riflessione mentale, i pensieri più ricchi approderanno compiuti all’immagine, per la paziente consapevole realizzazione delle parole.
Isidoro Giannetto
Chi non conosce la gente del Po, chi non ha mai subito il fascino irresistibile di quel fiume, misterioso e solenne, che gli ostigliesi chiamano al femminile, la “fiuma”, difficilmente può capire fino in fondo il senso e il significato psicologico delle tonalità grigie dominanti i cieli, le case sbilenche, gli oggetti dimessi, nei dipinti di Romano Bertelli.Un muro, interminabile, graffiato da nostalgie e da improvvise accensioni di carattere che innervano le forme: Romano Bertelli è un pittore serio, saldamente ancorato ai valori della rappresentazione naturalistica; rivisitatore accorto dei luoghi appartenuti per elezione vocativa a una lunga esperienza umana e professionale.È un pittore che non ha subito logorii e traumi di mode e tendenze; i suoi quadri maturano con opportuna saggezza tra le pagine del primo diario, intimo e inaccessibile; sono opere cariche di tensione interiore e di proposte poetiche, tuttavia controllatissime; fulminei drammi, a volte, della coscienza, ma che non travolgono gli argini della fantasia; semmai patiti con bonaria ironia, come in certe nature morte dove gli oggetti comuni del vissuto quotidiano, sembrano protetti dalla pallida luce di una stinta lampada elettrica. Oppure sono momenti di lirica accettazione del paesaggio, con le sue meraviglie che resistono all’usura del tempo e all’inclemenza dell’uomo.Sorprende questo modo di fare che non conosce distrazioni decorative, trasgressioni e ambiguità; sorprende felicemente, specie quando, e questo è il carisma distintivo di Romano Bertelli, l’artista coniuga l’innato riserbo con il linguaggio poetico della pittura.Ne sorge, alla fine, un genere di rappresentazione sospeso tra realtà e innovazione lirica dell’immagine: strettamente personale, accattivante e qualificato.
Umberto Tessari
Con la sua pittura Romano Bertelli ha dimostrato sempre, in tutta la sua opera, sensibilità ai valori pittorici delle sue composizioni e del paesaggio.La sua arte conferma una maturità visiva pienamente raggiunta, un mondo di luci che emergono all’interno delle cose, ordinate secondo una ritmica e una prospettiva che è naturale e fantastica; cose che sono disposte con grazia e equilibrio, in uno spazio contenuto dentro un graduale sviluppo e nel quale la luce è intensa, ma senza abbagli; una luce che avvolge e penetra nel suo vigore cromatico, piacevole e lirico.Nella sua prima stagione, le opere di Romano Bertelli sono un inno gioioso alla natura; così avviene nelle sue splendide nature morte.Spesso il tema è occasione per scrivere un brano di poesia dove le cose rappresentate si fondono e si accordano nell’atto creativo e diventano verità visiva. Anche in questi temi Romano Bertelli dà prova di grande e spiccata originalità, dando evidenza al nucleo fondamentale della composizione, lasciando volutamente in ombra alcune parti appena accennate per illuminare ciò che più ha colpito la sua sensibilità.
Umberto Zaccaria